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L’idea di una supply chain sostenibile è ormai da tempo più di un’utopia green. Spingono verso una simile ridefinizione delle catene del valore, infatti, non solo ampi segmenti del mercato, ma anche direttive e politiche di compliance più stringenti. Non stupisce allora come anche gli investitori inizino a guardare a footprint ambientale e altre metriche della sostenibilità negli audit delle aziende. Secondo uno studio di Proxima, anzi, il 97% di loro considera la presenza di specifiche policies in materia una precondizione dell’investimento piuttosto che un nice-to-have.  

Dall’altro verso, sono le stesse aziende che si accorgono dei vantaggi anche economici di un ripensamento delle proprie filiere in questa direzione. Secondo McKinsey, il 51% del potenziale di crescita delle aziende B2C è vulnerabile a rischi ambientali di diversa natura. Ridurre questi rischi diventa allora un must anche dal punto di vista economico.

Una supply chain sostenibile è del resto un obiettivo di medio-lungo periodo per molti operatori, per i quali un reengineering dei processi comporta un investimento significativo di tempo e risorse. E d’altra parte si tratta di un investimento con ottime prospettive.

Di seguito guardiamo allora a 5 possibili step, non necessariamente sequenziali ma fondamentali. Sono passaggi in direzione di una supply chain sostenibile che consentono anche un effettivo cost-saving nel medio-lungo periodo. E chiamano esplicitamente in causa la trasformazione digitale e strumenti di gestione specializzati.


Aumento della visibilità sulla supply chain

La precondizione per un buon funzionamento della filiera. Ottenere maggiore visibilità sul complesso delle operazioni e sui singoli segmenti che regolano la supply chain permette infatti di valutare possibili efficientamenti e metterli in pratica. Servono in questo frangente strumenti di analisi non solo descrittiva ma predittiva, in grado cioè di individuare pattern e verificare l’impatto di più variabili. Da un utilizzo efficiente dei dati, e dalla possibilità di integrarli ed elaborarli compiutamente, deriva quindi un quadro analitico più completo sui processi di filiera.


Integrazione e condivisione dati

Una supply chain è un modello di rete, e come tale coinvolge più soggetti. A maggior ragione, una supply chain sostenibile è un modello integrato, la cui visibilità dovrebbe estendersi a tutti gli stakeholders. Per esempio, in tema di approvvigionamenti: in uno studio di Oxford Economics e SAP emerge come la metà delle aziende analizzate abbia buona visibilità sui fornitori diretti, ma scarsa (21%) su quelli di secondo livello. Una condivisione delle informazioni più profonda impatta, qui, sulla cost-effectiveness complessiva. Infatti, riduce le vulnerabilità legate a una gestione inefficace o poco conforme degli approvvigionamenti.

Può servire allora estendere lo spettro di gestione della supply chain sia adottando policies più stringenti nei confronti dei fornitori, sia abilitando una gestione più trasparente delle operazioni di procurement.


Definizione strategia di lungo periodo

Una supply chain sostenibile non si costruisce in pochi giorni né a costo zero, e un reengineering dei processi ha bisogno di una strategia articolata e di lungo periodo. È un processo che deve essere data-driven e data-related, vale a dire poggiato su un’analisi concreta e misurato nel suo svolgersi da precisi indicatori. Ed è un processo per cui, dunque, tornano utili strumenti specializzati di gestione aziendale.

Strumenti di pianificazione intelligente della supply chain, per esempio il Supply Chain Planning di SAP, aiutano allora a definire azioni mirate e, soprattutto, monitorarne gli esiti.

Ambienti digitali evoluti, d’altra parte, abilitano quelle simulazioni di scenario fondamentali per valutare possibili ottimizzazioni e variazioni di processo. La pianificazione risulta così agevolata, e la strategia di lungo periodo può essere concretamente articolata in più step intermedi.    


Digitalizzazione dei processi

Una supply chain sostenibile è, tipicamente, una supply chain digitale. La sostenibilità è in questo senso una variabile del livello di digitalizzazione, laddove questa incrementa le possibilità di standardizzazione, compliance e cost-saving.

Secondo uno studio del Center for Global Enterprise, per esempio, una supply chain digitale può ridurre del 50% i costi di filiera. Il risparmio si ottiene su diversi livelli: minori costi fissi, maggiore produttività a parità di ore lavorate, riduzione delle inefficienze. Anche la sostenibilità si ottiene su più dimensioni, laddove per esempio:

  • - vengono ottimizzati i consumi energetici;
  • - movimentazioni e logistica vengono coordinati e ottimizzati;
  • - a livello produttivo si riducono errori e scarti di lavorazione;
  • - l’operatività anytime, anywhere riduce le necessità di spostamento.   

 

Digitalizzare la supply chain può quindi essere un investimento di medio periodo da cui ottenere vantaggi competitivi tanto in cost-saving quanto in footprint ambientale.


Tracciamento e monitoraggio

Una supply chain digitalizzata offre, naturalmente, anche migliori opportunità di tracciamento e monitoraggio. Per quanto riguarda il primo punto, contare su filiere tracciabili garantisce tanto gli altri soggetti coinvolti quanto i consumatori finali sulla compliance di prodotti e processi. Ed è un vantaggio notevole in particolare in ambiti come quello agroalimentare, come già rimarcato in un precedente post.

Per quanto riguarda il monitoraggio, l’approccio data-driven e la real-time analysis consentono economie notevoli e abilitano processi più sostenibili. Questo perché si accede a dati aggiornati e di elevata granularità sulle operazioni. Inoltre, perché vengono individuate tempestivamente aree di inefficienza da ottimizzare oppure opportunità da cogliere.

Nel complesso, dunque, una supply chain sostenibile è anche una supply chain più efficiente. Contenere i consumi è uno degli elementi fondanti della green economy, e con il decisivo supporto di strumenti di pianificazione e gestione digitale dei processi è possibile ottenere questo e altri risultati.

 

Fonti: