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Il termine “controllo della produzione” indica un elemento cruciale per ogni attività manifatturiera, ma potrebbe essere facilmente equivocato. Senza una precisa delimitazione dell’ambito di applicazione, e delle attività in cui si manifesta, infatti, potrebbe risultare troppo generico.  

Prima di descrivere i 4 step fondamentali per svolgere un controllo produzione davvero efficace, proviamo allora a darne una definizione più precisa.


Cos’è il controllo della produzione
 

Volendo fornire una sorta di definizione da manuale, potremmo dire che il controllo della produzione è l’insieme delle operazioni di monitoraggioe gestione dell’attività produttiva. 

In quanto tale, il controllo produzione segue tutto il percorso di filiera che, dall’ingresso in magazzino delle materie prime e dei semilavorati, conduce alla distribuzione e commercializzazione del prodotto finito.  

Chi si occupa di controllo produzione, quindi, deve tra le altre cose: 

  • - registrare il controllo qualità; 
  • - controllare l’allocazione delle risorse; 
  • - verificare lo stato di efficienza dei macchinari; 
  • - monitorare le tempistiche di lavorazione; 
  • - analizzare eventuali criticità che si manifestano in corso d’opera; 
  • - monitorare lo stato delle spedizioni programmate.  

E altro ancora.  

Il concetto ha quindi una doppia anima: quella della supervisione del processo, che coinvolge macchinari, operatori e ogni altro tipo di risorsa, e quella dell’ottimizzazione dei processi stessi, che è il risultato di azioni e decisioni finalizzate a gestire al meglio le risorse, a intervenire tempestivamente di fronte alle anomalie e alle deviazioni dagli obiettivi di produzione che l’azienda si è posta.


Gli step per eseguire il controllo di produzione
 

Il controllo di produzione, dunque, si compone di più elementi e può essere eseguito secondo modalità differenti. Nonostante questa eterogeneità di modi e approcci, ci sono almeno 4 step, 4 passaggi ineludibili se si vuole ottenere un controllo produzione davvero efficace. Possiamo riassumerli così: 

  1. - Raccolta dei dati e selezione di quelli più significativi;  
  1. - Elaborazione e gestione degli stessi attraverso adeguati strumenti software; 
  1. - Centralizzazione e condivisione dei risultati mediante analisi e report;   
  1. - Ottimizzazione dei processi (e cost-saving) in base al rilevamento eseguito. 

Proviamo ad approfondire meglio questi passaggi di seguito. 


1. Migliorare il controllo della produzione, ovvero ottenere più dati

È palese che il concetto stesso di monitoraggio non possa esistere, peraltro in piena era ‘4.0’, senza un costante flusso di dati provenienti direttamente dallo shopfloor e senza la capacità di interpretarli in modo utile: al di là delle tipiche manifestazioni smart come la manutenzione predittiva, va detto che la disponibilità e l’elaborazione dei dati è alla base di informazioni essenziali come gli indici di produttività delle risorse, la resa del processo produttivo, i costi del processo rispetto ai materiali usati, i tempi di produzione, manutenzione, attrezzaggio e molto altro.

Informazioni e controllo della produzione

Maggiore è la quantità di informazioni che i responsabili hanno a propria disposizione, più efficace sarà il controllo e migliori le performance previste. Su questo tema si potrebbe andare un po’ oltre e, entrando proprio nell’universo 4.0 o data-driven, parlare dell’impiego degli algoritmi di Intelligenza Artificiale, che incidono sul modo in cui i dati vengono usati a beneficio della produttività: l’approccio predittivo della manutenzione, ma anche per esempio del controllo qualità dipende proprio dall’impiego dagli algoritmi di AI, che sono in grado, in quest’ultimo caso, di identificare e classificare anomalie, prima che convergano verso il prodotto finito. Ovviamente, quando si parla di dati, ci si riferisce alla raccolta automatizzata degli stessi, cosa assolutamente normale nei grandi contesti industriali, ma meno certa in realtà più piccole, ancora limitate dai processi manuali.

2. Quali sono i sistemi per il controllo e monitoraggio della produzione

Tutto ciò porta al secondo punto. Migliorare il controllo della produzione significa avere dati, ma anche gli strumenti giusti per raccoglierli, elaborarli e trasformarli in valore. A partire dal Manufacturing Execution System, il sistema informativo che gestisce e controlla la funzione produttiva dell’azienda. È il MES che, grazie alla raccolta dei dati di produzione, permette di ottimizzare i processi produttivi: questo significa non solo pianificare e monitorare l’avanzamento dei lavori, ma anche ottimizzare i tempi di attrezzaggio, poter riprogrammare la produzione in funzione delle risorse umane disponibili e, più in generale, intervenire su tutti i fattori che influenzano la produzione (macchinari, risorse, addetti…) per reagire a un’anomalia o, molto più semplicemente, per massimizzare l’efficienza in funzione degli obiettivi prefissi.


3. Controllo della produzione e reportistica

Nel contesto del sistema informativo di cui sopra, è fondamentale poter disporre di interfacce e dashboard analitiche che, in modo chiaro e facilmente comprensibile, forniscano a chi di dovere indicazioni utili a valutare (e migliorare) l’intera funzione produttiva.

È infatti molto importante, ai fini del controllo della produzione e della sua ottimizzazione, poter effettuare analisi e simulazioni dettagliate per ottimizzare tempi, efficienza e resa di reparti e operatori. Un esempio tipico è l’indicazione della Overall Equipment Effectiveness (OEE), una combinazione di diversi fattori che convergono verso un unico indicatore di efficienza del processo.


4. Controllare i costi di produzione

Infine, avere il controllo della produzione non significa solo valutare l’avanzamento dei lavori e gestire le risorse, ma anche monitorare i costi. Per questo è importante che gli strumenti impiegati permettano la valutazione dei costi effettivi di produzione di articoli e lotti, cosa che, ancora una volta, dipende da quanti (e quali) dati sono effettivamente nella disponibilità dell’azienda: bisogna infatti mettere in conto gli scarti, i consumi e le condizioni delle macchine, l’attrezzaggio, il costo della manutenzione e via dicendo, tanti fattori che vanno fatti convergere verso un’unica piattaforma informativa capace di fornire indicazioni sintetiche ai responsabili della produzione, mettendoli così nelle condizioni di poter intervenire in modo tempestivo.


Esempio di controllo e monitoraggio della produzione
 

Il controllo e monitoraggio della produzione, se efficace, permette di intervenire tempestivamente per risolvere eventuali criticità prima che si manifestino 

Facciamo un esempio concreto. Prendiamo la situazione per cui, dall’analisi della domanda di mercato, emerge che l’organizzazione del piano produttivo non è più adeguata e può dar luogo a scarsità di prodotto. 

Se il controllo di produzione è efficace, possiamo intervenire e riallineare i processi per evitare che ciò accada. Nel concreto, si tratterà di riorganizzare gli approvvigionamenti per soddisfare il surplus di richiesta, quindi riorganizzare il piano produttivo assegnando nuove risorse e definendo una diversa schedulazione.  

In questo modo, grazie a un monitoraggio dinamico del processo produttivo, riusciremo a far fronte al cambiamento del quadro generale. 

White Paper - Smart Manufacturing: i vantaggi di adottare un sistema MES per la gestione integrata del ciclo di produzione