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Per comprendere la centralità del pianificatore di filiera per un'azienda, partiamo da un concetto a monte: oggi, la vera competizione tra chi produce non si gioca tanto sul prezzo quanto sul tipo di servizio che ognuno di essi è in grado di offrire ai propri clienti.

Gli obiettivi del pianificatore di filiera

Una produzione il più possibile on-demand, flessibile, rispettosa di accordi e scadenze e, ovviamente, di qualità è ciò che distingue una realtà industriale di successo da una meno efficiente e ne determina il posizionamento sul mercato. Il livello di servizio offerto ai clienti, per migliorare il quale occorre agire sulle performance produttive e sulla riduzione dei lead time, è determinato da un’infinità di fattori, interni ed esterni: orchestrare questi fattori indirizzandoli verso la massimizzazione dell’efficienza è il compito della pianificazione della produzione, che di conseguenza è un elemento cardine del processo nel suo insieme.

Cosa vuol dire usare un pianificatore di filiera

La pianificazione della produzione si può spiegare come attività nella quale il pianificatore di filiera definisce e gestisce le risorse di cui l’azienda ha (e avrà) bisogno per soddisfare la produzione in funzione di ordini già esistenti e di forecast futuri, tenendo ovviamente in considerazione le giacenze a magazzino di materiali e componenti nonché i lead time di approvvigionamento. Come si può facilmente intuire, le variabili in gioco sono tantissime: tramite il planning della produzione, l’azienda gestisce un complesso ecosistema fatto di macchinari, materiali, tool, componenti, risorse umane e svariati fornitori, finalizzato a soddisfare le esigenze del mercato e ottenere le performance richieste. Tutto ciò, ovviamente, tenendo anche in considerazione il fattore tempo, gli ordini e la sostenibilità per l’azienda.

Perché il lavoro del pianificatore di filiera non è facile

La pianificazione è un’attività complessa. Innanzitutto, perché è tutt'altro che agevole la determinazione e la previsione della domanda, che peraltro resta un elemento cardine del processo: non dimentichiamo, infatti, che la pianificazione della produzione ha un effetto immediato sull’approvvigionamento e il ripristino delle scorte.

In questa spiegazione, ovviamente sintetizzata, si colgono tra l’altro importanti differenze con un'altra attività, cioè la programmazione (o scheduling) della produzione, che consiste nel determinare, con un orizzonte temporale più ristretto, i macchinari da usare e le sequenze di operazioni da effettuare sulle macchine per massimizzare l’efficienza nell’esecuzione di un certo piano di lavoro.

Le difficoltà inerenti la pianificazione dipendono da due fattori: un mercato estremamente volatile, come si è già visto, e dall’assenza - almeno, in determinati casi -, di strumenti funzionalmente adatti a ottimizzare processi produttivi che sono tutt’altro che elementari. Non dimentichiamo, infatti, che diverse realtà effettuano ancora un’attività di pianificazione tramite fogli di calcolo, cosa che rappresenta un forte collo di bottiglia almeno sotto due profili: la verifica delle giacenze a magazzino, che diventa sostanzialmente manuale, e l’incapacità di gestire in modo efficiente produzioni complesse, magari con centinaia o migliaia di codici.

Come un pianificatore ottimizza la produzione

Trucchi, qui, non ce ne sono. Per ottimizzare la pianificazione della produzione occorre una profonda conoscenza del modello produttivo adottato dall’azienda, dell’organizzazione e di tutte le risorse disponibili (macchine, uomini, reparti…), cercando di evidenziare - storico alla mano - anche gli elementi di criticità e i potenziali interventi migliorativi. L’obiettivo, considerando il mercato di oggi, è quello di riuscire a organizzare le risorse nel modo più “elastico” possibile, facendo fronte a un mercato che cambia di giorno in giorno.

Qui emerge la centralità di un software, o meglio di una piattaforma, che agevoli il più possibile tali operazioni e le automatizzi ovunque possibile in funzione degli obiettivi che l’azienda si pone. La funzionalità di pianificazione può assumere diverse manifestazioni pratiche, dall’applicazione stand-alone integrata con gli altri sistemi al modulo di un MES, oppure una delle funzionalità di una piattaforma che gestisce in forma integrata tutto il ciclo produttivo.

Il perfetto software di schedulazione dei processi produttivi

A tale funzionalità si chiede la pianificazione sinergica di materiali e risorse, possibilmente tramite una user interface di facile comprensione e interazione, nonché la definizione di regole di pianificazione, la verifica dei materiali, la gestione di risorse alternative, l’analisi dei carichi di lavoro dei singoli reparti e la possibilità di effettuare simulazioni verificando - per esempio - gli effetti di un downtime o di una consegna in ritardo rispetto agli obiettivi prefissi. Solo in questo modo è possibile adottare un approccio olistico nei confronti della produzione e far convogliare tutte le variabili verso un sistema efficiente, capace di vincere le sfide di un mercato complesso come quello del 2020.

Infografica - MES, la mappa delle tecnologie e opportunità per ottimizzare il processo produttivo