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Gli strumenti di business process management (BPM) consentono alle aziende di gestire in modo più efficace i processi aziendali. Ciò può aiutare le aziende a ridurre i costi, aumentare l'efficienza e aumentare la soddisfazione del cliente, ma non solo. Questi strumenti, infatti possono garantire una maggiore capacità di adattamento, oltre ad abilitare una migliore gestione e raccolta dei dati.

Il Business Process Management, una pratica sempre più diffusa

Proprio grazie a queste sue caratteristiche, il Business Process Management è sempre più utilizzato all’interno delle aziende. Fortune Business Insights stima che il mercato di queste soluzioni sia destinato a crescere fino a superare i 26 miliardi di dollari nel 2028, con una crescita percentuale annua del 12%.

Come possono orientarsi le aziende che vogliano dotarsi di uno strumento adeguato per i propri sistemi SAP? Ecco una breve guida alle caratteristiche principali che dovrebbe avere.

Le 5 caratteristiche dello strumento BPM ideale per i sistemi SAP

Quando ci si rivolge a strumenti di Business Process Management, in genere le aziende dotate di un ecosistema SAP lo fanno con un intento piuttosto preciso: poter sfruttare appieno le potenzialità di SAP gestendone però la complessità in modo più accessibile. Non tutte le realtà, infatti, sono dotate di un reparto IT interno strutturato fino al punto di disporre di sviluppatori e analisti. Il compito principale degli strumenti BPM di terze parti, è appunto questo, da cui derivano le principali caratteristiche desiderabili.

Capacità di liberare risorse

Dal punto di vista produttivo, il compito principale di un tool BPM è quello di ridurre l’effort su gestione e controllo sui processi della supply chain. Questo vale in particolare per quei processi, la maggioranza in realtà, che pur essendo stabili hanno elementi di dinamicità con eccezioni controllate. Insomma, i processi in cui, occasionalmente, è richiesta discrezionalità all’interno di un range definito. [Uno strumento come OFM di DNC, pensato per incontrare questa esigenza, può aiutare le aziende a gestire all’interno di un flusso SAP i processi non strettamente lineari, che tipicamente introducono difficoltà di gestione]. Insomma, un tool BPM deve essere in grado di stabilizzare i processi eterogenei.

Governare la complessità (e contenere i costi)

Una seconda caratteristica da cercare in un tool di terze parti è la semplicità: uno strumento BPM si rivela vincente nel momento in cui permette di ottenere risultati in modo più semplice e immediato rispetto all’ecosistema di riferimento. Questo permette di linearizzare gli sforzi operativi e, di conseguenza, contenere i costi di implementazione e applicazione.

Ridurre i tempi di formazione

Gli strumenti di gestione dei processi sono, nella maggior parte dei casi, utilizzati anche da personale operativo, per esempio a bordo macchina o all’interno di un reparto di produzione. Un buon tool BPM deve agire da facilitatore in questo senso, permettendo all’azienda di formare le persone sul singolo strumento e non sulle funzionalità dell’intero ecosistema, che nella quasi totalità dei casi risulterebbero ridondanti.

Rispondere a diverse esigenze

Un processo di formazione più lineare, come quello che abbiamo citato in apertura, diventa un vantaggio ancora maggiore quanto un tool è abbastanza flessibile da coprire diverse esigenze personalizzate. In questo caso, infatti, lo stesso strumento può essere usato in contesti aziendali diversi, permettendo al personale di mettere a frutto la propria formazione in modo più ottimale.

Gestione adeguata di dati e governance

In un contesto di business sempre più data driven, anche gli strumenti di gestione dei processi devono essere in grado di fornire dataset coerenti e affidabili. In altre parole, uno strumento BPM deve offrire funzionalità di tracciatura, raccolta e archiviazione dei dati che si integrino con i sistemi aziendali già presenti. Sempre nel campo dell’integrazione, per quanto riguarda la governance, un buon tool BPM dovrebbe disporre di un proprio sistema di logiche organizzative, che permetta di astrarre permessi e autorizzazioni dalla complessità del sistema sottostante (SAP, in questo caso), con criteri di sicurezza e protezione di dati e asset adeguato.

Scegliere lo strumento giusto, una parola finale

Le aziende che vogliono scegliere uno strumento di Business Process Management dovrebbero, in ultima analisi, individuare uno strumento che faciliti l’implementazione dei flussi all’interno di SAP, garantendo in ogni aspetto della gestione un tempo di messa a terra più rapido ed efficiente, ma che conservi allo stesso tempo tutte le funzionalità e la flessibilità necessari per adeguarsi a diversi processi e procedure.

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